Fuoco e fiamme nel porto di Lacco Ameno |
LaccoNews - Cronaca | |||
Scritto da Ida Trofa | |||
Giovedì 12 Giugno 2008 23:45 | |||
Notte d’inferno all’ombra del Fungo Fuoco e fiamme nel porto di Lacco Ameno Solo tanto fumo e una imbarcazione “arrosto” nel piccolo scalo turistico. Un incendio ritenuto di natura accidentale ha fatto scattare l’allerta intorno alluna di ieri. Sul posto la Capitaneria di Porto, Pompieri, Polizia e Carabinieri. Ha domare le fiamme il SAR dell’Ufficio Circondariale Marittimo. Nessun danno a persone o cose semidistrutto il motoscafo. Probabilmente un guasto al sistema di bassa tensione a far scoppiare il rogo. Spettacolare incendio nel porto turistico di Lacco Ameno, distrutta un imbarcazione da diporto targata 4SV1194D denominata “Ciprea”, nessun danno a persone e al restante naviglio stazionante nel medesimo approdo. Era da qualche ora passata la mezzanotte, quando nel porticciolo all’ombra del fungo alcuni componenti di barche ormeggiate presso le strutture galleggianti in concessione al Comune, notavano un’intensa colonna di fumo levarsi da un’imbarcazione ormeggiata in testata del medesimo pontile. Così subito veniva effettuata una prima richiesta da parte degli occupanti del porto, sia presso il Vigili del Fuoco, sia presso il 1530 lo speciale collegamento delle Capitanerie di Porto per le richieste da formulare in casi del genere.Mentre però si attendevano i primi soccorsi le fiamme avviluppatesi iniziavano man mano a prendere possesso del mezzo nautico, così proprietari e dipartisti in loco si organizzavano con le loro manichette allacciate alle colonnine dei pontili a cercare di arginare le fiamme, intanto però dalla centrale operativa dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Ischia, il reggente preposto di turno, Capo Vanni Ferrandino, unitamente al responsabile di zona, Capo Nuzzo, sapientemente predisponevano tutte le necessarie operazioni di salvaguardia e sicurezza richieste dalle procedure di codice, per tali emergenze. Venivano così immediatamente fatte spostare le immediate imbarcazioni, mentre quelle ormeggiate sul capoverso poppiero, si allontanavano dal pontile distanziandosi per alcuni metri ma comunque collegate con cavi alla lunga, intanto però mentre insieme alle fiamme, una imponente colonna di fumo nero si innalzava per alcune decine di metri oscurando il chiarore della luna piena, un intenso odore acre aggrediva l’intera zona, tanto da far scattare l’allarme presso tutti i presidi delle forze dell’ordine. Unitamente ai pompieri in loco arrivavano una pantera della Polizia di Stato ed una pattuglia della stazione Carabinieri. Nonostante il forte dispiegamento di uomini in divisa e mezzi d’ordinanza in quel del pontile oggetto d’intervento, forti sono state le difficoltà per domare l’incendio. Sopra ogni cosa la mancanza di adeguate dotazioni antincendio nell’area ed in ultimo ma non per ultimo la posizione del pontile rispetto al piazzale dove sono state sistemate le autobotti dei Vigili del Fuoco. Solo dopo l’arrivo in porto del mezzo della Capitaneria di Porto di Ischia il SAR 800, trovando posto nell’immediato lato dell’incendio, a pochi metri dalla imbarcazione in fiamme, si è riusciti definitivamente a domare le fiamme. L’impiego degli idranti di bordo hanno man mano affievolitole lingue di fuoco che avvolgevano l’imbarcazione tenendo con il fiato sospeso tantissime persone, dai proprietari dell’ imbarcazione ai possidenti di quelle ormeggiate accanto per finire alla moltitudine di persone che sulla statale in breve si era accalcata per assistere all’incredibile evento. Fortunatamente però, il diavolo fa le pentole e non i coperchi, il disastro in mare è stato evitato. Oltre all’unità da diporto semidistrutta, nessun danno a uomini e cose per il semplice particolare che l’imbarcazione si trovava all’ultima bitta rispetto alla radice del molo, la numero 41. La direzione dei venti ha poi portato altrove il pericolo. Le masse d’aria che avrebbero potuto creare ulteriori preoccupazioni spiravano da ponente ed il fuoco, poi il fumo prendevano il largo. Successivamente non si è reso necessario interdire l’area di stazionamento barche con speciali panne antinquinamento, poiché il motoscafo anche nei momenti più concitati a sempre garantito un ottima stabilità e galleggiabilità. L’incendio è da ritenersi stando alla prima ricostruzione degli inquirenti di natura accidentale. Potrebbe esser stata una sfiammata dall’impianto di bassa tensione a causare la prima scintilla.
|
|||
Ultimo aggiornamento Mercoledì 11 Marzo 2009 19:48 |