Commento Foriano di Peppe D'Ambra

È PROPRIO UNA CARNEVALATA
La gestione della cosa pubblica a Forio.
Grazie al gruppo storico di Monterone che porta avanti l’antica tradizione della celebrazione del principe Carnevale da tempi immemori, Forio ha assunto un ruolo fondamentale in questa festa. Arrivano mascherine da tutta l’isola per passare in piena libertà questa festa profana, soprattutto di bambini.

Fin dalle prime ore del mattino il paese si è riempito di frotte di mascherine che hanno reso molto allegre le sue strade. Celebrato, come giusto che fosse, questo evento ritorniamo alle dolenti note che continuano a rendere Forio il paese più invivibile della nostra isola. Proprio nel pomeriggio di lunedì mentre ero intento nella mia solita passeggiata quotidiana ho raccolto gli spunti che rendono sempre più amara questa rubrica, non dandomi la possibilità di poter celebrare qualche cosa di seriamente positivo al di la delle manifestazioni estemporanee e folcloristiche a cui si abbandona abbondantemente, da un po’ di tempo a questo parte il primo cittadino di Forio. Non mi meraviglierei se a breve leggeremo su questo giornale che il primo cittadino del Comune più bello della nostra Isola, anche quando va a fare i suoi bisogni, li fa in modo eccezionale e molto profumati. Ma ritorniamo alle cose serie e diamo il giusto rilievo alle tante persone oneste, purtroppo silenti, che ancora vivono a Forio e che non si sono per nulla offese dal titolo della settimana scorsa di questa Rubrica: UN SINDACO CHIACHIELLO DI UN POPOLO DI CHIACHIELLI. Anzi hanno condiviso appieno le ragioni di quel titolo, dichiarandosi non chiachielli oltre a esortarmi a continuare a scrivere senza paura, mi hanno portato a conoscenze di nuovi fatti che mortificano e rendono vani i loro tentativi di essere cittadini rispettosi delle regole, che non vogliono avere nulla a che fare con chi ha scelto di essere governato da questi signori che quotidianamente mortificano l’intero paese.

MARIA, ANTONIETTA E MASSIMINO
La prima a fermarmi è stata Maria, amica di vecchia data, che passeggiava insieme a due sue amiche che complimentandosi per le verità incontrastabili che scrivevo mi ha chiesto, insieme alle sue due amiche, di continuare perché per loro era importante sapere che c’era almeno qualcuno che avesse il coraggio di denunciare tutte le porcherie che accadevano a Forio. Lasciatele alla loro passeggiata ho proseguito il mio percorso senza soste fino all’imbocco, del braccio del costruendo porto di Forio (sembra proprio una barzelletta il porto di Forio). Qui ho incontrato Antonietta che con modi molto gentili mi ha partecipato la sua grande delusione per l’essere quotidianamente mortificata dagli atteggiamenti irresponsabili degli uomini di Franco Regine. Proprio quella mattina dopo aver preparato e divisa la sua spazzatura e depositata fuori alla sua abitazione in orario, ha assistito ad una scena che l’ha turbata e prostrata moltissima: GLI UOMINI DELLA TORRE SARACENA addetti alla raccolta, hanno vanificato i suoi sforzi e hanno mischiato tutta la spazzatura. Mi chiedeva, sempre con la massima gentilezza, ma Peppe come è possibile che Franco Regine ci debba mortificare in questo modo, senza provare nessuna vergogna. Non si è data pace per tutta la mattinata e ha deciso di chiamare la Torre Saracena dove una ragazza ha subito risposto e quando ha fatto le sue rimostranze si è sentita rispondere dalla signorina di non poter ricevere alcun chiarimento perché la stessa non ne era in grado di darne e di chiamare più tardi perché si sarebbe informata su cosa rispondere. Vi assicuro che le rimostranze dure fatte da Antonietta con i suoi modi molto dolci mi hanno provocato un forte senso di impotenza per non aver potuto dare nessuna risposta alla gentile signora. Ho proseguito la passeggiata, fino ad incontrare l’amico Massimino con cui spesso cammino che mi ha voluto partecipare una sua recentissima esperienza vissuta in un altro Comune dell’isola. Nel fine settimana scorso, ha dovuto accompagnare alcuni suoi amici avvocati di Giugliano presso lo studio del loro collega baranese Molinaro. Mi ha detto che questi tre ospiti la prima cosa che hanno notato con molto piacere è stata la pulizia delle strade di Barano d’Ischia, rispetto alle strade del loro Comune di residenza. Pe’ immagina cosa avrebbero detto, mi ha detto Massimino, se li avessi dovuto accompagnare a Forio.

UMIDO SI O NO ?
Parlando nei giorni scorsi con l’amministratrice della Barano Multiservizi, la dolce Feliciana, che gestisce molto bene il servizio della NU nel comune pedemontano, sono stato portato a conoscenza che la prossima tappa del suo piano industriale per la raccolta differenziata prevede una ulteriore differenziazione con la raccolta dell’umido che sarà destinato o alle compostiere di cui saranno dotati i cittadini di Barano o alla discarica. Questa operazione che potrebbe iniziare già prima della prossima stagione turistica, farebbe raggiungere l’ambito traguardo del 75% di raccolta differenziata. Un traguardo questo che porterebbe il Comune di Barano alla ribalta nazionale. Scusatemi tanto ma io da Foriano mi sono sentito molto umiliato; ma come, mi sono detto, noi che abbiamo iniziato la raccolta differenziata e che da sempre abbiamo separato l’umido dagli altri rifiuti (almeno questo è quello che hanno sempre fatto i foriani, a differenza della Pegaso prima e della Torre Saracena poi che mischiavano tutto), oggi con il nuovo piano di raccolta l’umido lo dobbiamo mischiare ad altri rifiuti, solo perché in un momento di difficoltà hanno fatto la stessa cosa anche gli altri comuni isolani. Insomma da che si poteva essere il Comune da imitare, questi amministratori ci hanno costretti ad essere l’ultima ruota di scorta dell’intera isola.
Un complimento di vero cuore al sindaco Franco Regine e ai suoi uomini che gestiscono la Torre Saracena.