Barano: Basta con i facili ricorsi alle multe
Procurano ingenti danni economici alle amministrazioni e facili arricchimenti. Se perde il Comune paga le spese che arrivano a cifre da capogiro rispetto al valore della multa, se vince non vince niente e gli viene riconosciuto solo il valore della multa. Siamo stati a trovare, nel suo piccolo ufficio, il Comandante della Polizia Municipale di Barano d’Ischia;
il quale nella settimana appena trascorsa si è reso protagonista di una azione eclatante per mettere la parola fine ad un vero e proprio scandalo che si sta verificando presso la sezione dei Giudici di Pace di Ischia. A svolgere questo ruolo sono sempre più spesso anziani avvocati, che, in molti casi, hanno un loro metro di valutazione veramente incomprensibile. Si è istaurato un sistema che vede soccombere per la maggior parte dei casi le amministrazioni comunali che vengono condannate sempre più spesso a pagare cifre astronomiche per le spese processuali quanto perdono, quando invece vincono non si usa lo stesso metro e il ricorrente paga solo il corrispettivo della multa. In questo modo gli avvocati facilmente, anzi vanno alla ricerca di cittadini per i ricorsi, presentano ricorsi e una seduta del giudice di Pace diventa un vero e proprio inferno. Basta presenziare una seduta per rendersi conto di come viene gestita la giustizia. Al Comandante Ottavio Di Meglio, a cui va o dovrebbe andare il riconoscimento di tutti i cittadini onesti, abbiamo chiesto alcune delucidazioni. DA POCO LEI HA LASCIATO LA PROFESSIONE DI AVVOCATO PER INTRAPRENDERENE UNA COMPLETAMENTE NUOVA. COSA L’HA SPITA A FARE QUESTA SCELTA? Ho scelto di assumere l’incarico di Comandante della P.M., in quanto sin da giovanissimo sono stato vigile urbano stagionale ed ho compreso che le Polizie Municipali svolgono un ruolo fondamentale nella tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica; hanno competenze in molteplici discipline e sicuramente sono da modello per ogni forza di polizia che agisce nel territorio dello Stato. Ho partecipato ad altrettanti concorsi per Comandante di Polizia Municipale e Dirigente di Polizia Municipale, a partire da comuni della regione Calabria, fino a tutto il Nord Italia, qualificandomi sempre idoneamente nella graduatoria finale. Il segretario comunale di Barano d’Ischia, nel luglio 2008, mi ha convocato per la nomina e, dopo varie riflessioni, ho ritenuto di assumere la direzione del Comando, al fine di contribuire ad un cambiamento operativo e disciplinare del Corpo di Polizia Municipale. Sono fiducioso del ruolo per cui sono chiamato, poiché confido nell’affidabilità e nella capacità politico-amministrativa del Sindaco e dei suoi collaboratori;
QUALI LE DIFEFRENZE FRA LE DUE PROFESSIONI Lasciare la professione di avvocato, senza ripensamenti, è abbastanza difficile, soprattutto per me che ero iscritto all’albo sin dal 1992 e ben inserito nel sistema, con le ovvie conseguenze che chiunque può immaginare. Tuttavia, chi ha passione per un lavoro ed indossa, come io credo di fare, con orgoglio, dignità e decoro l’uniforme di Poliziotto Municipale, è in grado di lasciarsi alle spalle ogni indugio. Certo non avevo bisogno di un lavoro o di uno stipendio: ho accettato di essere Comandante della Polizia Municipale, perché avevo tutti i titoli per poterlo fare ed un’esperienza professionale di avvocato, che fortifica il mio operato;
COME SI TROVA A GESTIRE UOMINI CHE DEVONO ESEGUIRE I SUOI ORDINI, A VOLTE ANCHE MOLTO DELICATI Fare l’avvocato, per il fatto stesso di essere autonomo, lascia maggiore libertà di organizzazione, ma non è detto che sia più facile della professione di Comandante di Polizia Municipale, ove maggiori sono le responsabilità nei confronti della collettività, ma minore è lo stress psicologico: ribadisco, esercitare una professione che piace è certamente più gratificante di un lavoro in quanto tale; Per quanto attiene i miei ordini di servizio e gli uomini che compongono il mio ufficio, ho la fortuna di avere come collaboratori agenti ed ufficiali di grande esperienza, professionalità, disciplina e senso del dovere, i quali mi affiancano quotidianamente nella soluzione dei problemi, che connotano il nostro operato e che viene svolto in perfetta sintonia tra gli stessi appartenenti al Corpo.
LA SUA DENUNCIA DI UN GIUDICE DI PACE A DIFESA DI COSA E DI CHI Il riferimento alla denuncia al Giudice di Pace è un atto dovuto, atteso che io rappresento lo Stato ed in tale qualità non posso consentire ad un Giudice di Pace di interferire in discipline riservate al Legislatore.
COSA SPERA DI OTTENERE CON QUESTA SUA FORTE DENUNCIA? Nella qualità di Comandante di P.M. rappresento tutte le Polizia Municipali d’Italia, per cui la mia azione è a tutela del prestigio e del decoro di tutti i Corpi e Servizi di Polizia Municipale, che a volte subiscono, ingiustamente, scelte non sorrette da disposizioni legislative.
È NECESSARIA, SECONDO LEI, UNA UNITÀ DI INTENTI CON GLI ALTRI COMANDI ISOLANI, IN QUESTA SUA BATTAGLIA? Sicuramente è opportuna una univoca posizione dei Comandi di P.M. dell’isola d’Ischia, ma anche delle altre Forze di Polizia, in quanto la mia azione tende a salvaguardare l’operato di tutte le altre Forze di Polizia, i cui atti sono impugnati innanzi all’A.G. Sono convinto, purtroppo, che la mia azione non sarà imitata dagli altri comandi di P.M., ma sicuramente dalle altre forze di polizia che operano sul territorio: gli uomini della Benemerita e quelli delle Fiamme Gialle hanno già condiviso ed apprezzato la mia azione;
PER CONCLUDERE QUESTA BREVE CHIACCHIERATA, QUALI SONO LE SUE ASPETTATIVE NELL’IMEMDIATO? Colgo l’occasione per affermare che l’ingolfamento delle aule di Giustizia, soprattutto della nostra disagiata sede isolana, in parte è anche frutto del carico di lavoro derivante dalle OIA, il cui rigetto costituirebbe un valido deterrente per l’impugnativa dei verbali e chi conosce gli ambienti della nostra Giustizia, sa bene che si potrebbe ridurre la presenza di utenti e il lavoro dell’intero sistema giustizia, spesso bloccato per irrisori ed infondati ricorsi. Tali affermazioni non sono certo tese a sminuire l’operato degli avvocati, essendo il sottoscritto considerato uno degli autori di questa lotta alla correttezza dei procedimenti amministrativi, a partire dalla fine degli anni ‘90 a qualche mese fa. I miei ricorsi nascevano da profonde ragioni di giustizia e da una seria conoscenza delle materie oggetto di contestazione, come peraltro più volte mi è stato riconosciuto dai Giudici di Pace di Ischia e non solo.
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