Una rivoluzione pacifica ma necessaria Stampa
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NapoliNews - Cronaca
Scritto da Achille Della Ragione   
Lunedì 06 Luglio 2009 11:59

Una rivoluzione pacifica ma necessaria

La crisi finanziaria che ha messo in ginocchio il mondo è stata affrontata da tutti i governi in maniera paradossale, credendo di poter curare il debito creandone uno nuovo, ancora più grande, alle spalle dei cittadini, già truffati dai banchieri e sui quali grava il peso della catastrofe economica in termini di disoccupazione, minor potere di acquisto e massima incertezza per il futuro.

Si spera di far ritornare tutto come prima, consumando senza ritegno, distruggendo l’ambiente ed esaurendo le risorse naturali, incuranti di un miliardo di uomini costretti alla fame ed alla disperazione.
Due eventi di questi giorni, apparentemente distanti, scandiscono la gravità del momento e l’errore di metodo nell’affrontarlo: il decreto sicurezza varato dal Parlamento e la riunione dei G8 all’Aquila.
Il provvedimento contro la delinquenza, ma soprattutto contro l’immigrazione clandestina, fortemente voluto dalla destra, con la benedizione dei benpensanti che albergano sotto tutte le bandiere, si illude di porre un freno a quella diaspora biblica interessante falangi di disperati  in fuga dall’avanzata del deserto e dalla fame. Quando questa marea dilagante sarà composta da centinaia di milioni di uomini, quando tutta l’Africa, che supera il miliardo di abitanti ed è ridotta allo sfascio, si metterà in moto, non vi saranno leggi restrittive, respingimenti coatti, mura infinite, cavalli di Frisia in grado di fermarne la marcia e di arginare l’invasione.
Per fermare l’ondata imminente i paesi europei debbono avere il coraggio e la lungimiranza di dedicare una quota del loro reddito per dar luogo ad occasioni di lavoro nei paesi di origine degli immigrati, debbono creare sviluppo e benessere, non esiste alcuna altra terapia.
Bisogna fare presto! Probabilmente è già troppo tardi.
Il problema è poco sentito anche a livello internazionale, infatti quella inutile passerella  di potenti, quel vacuo falò delle vanità rappresentato dalle periodiche riunioni di un club che non ha saputo prevedere l’esplosione del fenomeno migratorio in un mondo dove le diseguaglianze economiche tra gli Stati e tra ricchi e poveri tende ad aumentare vertiginosamente, senza parlare dell’allarme ambientale, dello strapotere della finanza, della follia delle guerre e della assurda dipendenza dal petrolio.
Per un cambiamento radicale, per una rivoluzione pacifica ma necessaria vi è bisogno dei giovani e degli audaci, prima che i cinesi del tessile, i raccoglitori di pomodori dell’Africa nera,  gli operai del Maghreb, i tornitori serbi, i mungitori sikh, le badanti ucraine, i piastrellisti rumeni e le miriadi colorate dei vu cumprà, con l’arrivo dei loro parenti e connazionali, appicchino un disastroso incendio al cuore pulsante della civiltà occidentale provocandone la prematura fine.
Achille della Ragione

 

Ultimo aggiornamento Lunedì 06 Luglio 2009 20:51