Il Palazzo Reale di Ischia Stampa
Valutazione attuale: / 0
ScarsoOttimo 
Ricerche Storiche D'Ambra - Ricerche Storiche
Scritto da Centro Ricerche Storiche D'Ambra   
Sabato 17 Gennaio 2004 19:10

Il Palazzo Reale di Ischia

Il Palazzo Reale d’Ischia, costruito nel 1735 su progetto dell’architetto Luigi Oberty come villa privata – adibito successivamente anche ad albergo – fu realizzato dal famoso “protomedico” del Regno di Napoli Francesco Buonocore (1689-1738), che accumulò immense ricchezze espletando la sua apprezzatissima professione sanitaria prevalentemente alla Corte di Spagna. La villa ospitò re, principi e personaggi di chiara fama, fra cui Letizia Bonaparte madre di Napoleone.

Nel 1799 fu teatro della tragedia della Famiglia Buonocore, allorché i Borbone fecero impiccare a Procida, il primo giugno del 1799, il capitano del Castello d’Ischia (omonimo e pronipote del famoso medico), perché aveva aderito alla Repubblica Napoletana; con il conseguente saccheggio della villa stessa da parte di scalmanati sanfedisti e la totale perdita di senno della madre, Maria Giuseppa Corbera ved. Buonocore, a causa della morte violenta del figlio di 30 anni, che nulla aveva commesso di tanto grave per meritare la morte.
I discendenti del Buonocore – non riuscendo a sopportare ulteriormente il persistente dolore che la vista dei luoghi della tragedia familiare procurava loro – decisero di abbandonare per sempre l’Isola d’Ischia. All’uopo concordarono con il Governo “francese “ dell’epoca la permuta dei loro beni in Ischia con altri demaniali di uguale valore in provincia di Caserta. Il decreto di trasferimento fu firmato da Gioacchino Murat, re di Napoli, il 6 marzo 1813 (vedi in calce). Ritornati i Borbone sul trono di Napoli nel 1815, il Palazzo Reale di Ischia fu fatto riparare ed ampliare. La Famiglia Reale lo frequentò assiduamente dal 1845 al 1858. Essendo demaniale, nel 1860 passò allo Stato Unitario. Nel 1877 iniziò l’attuale attività di “Stabilimento Balneo Termale Militare”. Fu anche sede provvisoria dell’Osservatorio Geodinamico (come si chiamava allora) di Casamicciola Terme, dal 1884 al 1898 e dal 1902 al 1923. A metà degli Anni Novanta la nuova Dirigenza Militare, con a capo l’indimenticato colonnello Ettore Cozzi (ora generale in pensione), aprì senza riserve le porte dello storico Palazzo alla società civile ischitana per manifestazioni culturali ed affini, suscitando unanimi consensi accompagnati da un’incondizionata simpatia verso l’Arma, in precedenza considerata quasi come un corpo staccato della Società. Speriamo che i suoi successori saranno sempre più aperti alla società civile.
Ma veniamo al documento a fianco pubblicato. Questo corregge un errore storico che si riporta e si protrae da oltre un secolo. Molti che hanno scritto del Palazzo Reale d’Ischia hanno persistentemente affermato che Crescenzo Buonocore (nipote ed erede del protomedico nonché genitore del martire repubblicano) donò (sic) a Ferdinando IV di Borbone il Palazzo con il gran parco circostante, parco acquistato dal protomedico dalla Famiglia Polverino per la quasi totalità. Niente di più inesatto. La presunta donazione non ha nessun fondamento documentale. Già il fatto di per se stesso doveva suscitare non poche perplessità ed indurre alla ricerca di fonti solide e non ripetere pedissequamente quello che era stato riportato in precedenza! Una donazione non di una carrozza o di un cavallo, ma di una villa con ampio parco circostante! E’ vero, re Ferdinando fu più volte gradito ospite di don Crescenzo Buonocore, che aveva tante amicizie altolocate, ma da qui al “regalo” ne corre parecchio.

(Nino d’Ambra,”Il Golfo” 17 gennaio 2004,pag.28)

Il Palazzo Reale d’Ischia

1651. Napoli, 6 Marzo 1813. Decreto per aggregare al real demanio il casino degli eredi di Buonocore dell’isola d’Ischia, permutandolo con fondi di egual rendita.
Gioacchino Napoleone Re delle due Sicilie
Vista la nostra determinazione de’ 25 di gennaio 1812 per acquistarsi il casino degli eredi Buonocore d’Ischia, permutandosi con beni della real Corona;
Vista la legge degli 11 di aprile dell’anno medesimo;
Visti i rapporti de’ nostri Ministri dell’interno e delle finanze;
Udito il nostro Consiglio di Stato;
Abbiamo decretato e decretiamo quanto segue:
Art. 1 Il casino degli eredi Buonocore sito nell’isola d’Ischia dell’annua rendita di L. 1849, 58, sarà aggregato al nostro demanio particolare.
2. Sono conceduti in permuta agli eredi suddetti i seguenti fondi di egual rendita ora appartenenti alla Corona.
I territori siti in tenimento di Caserta presso la villa di S. Benedetto già appartenenti alla badia di S. Pietro ad Monte dell’estenzione di moggia ventisette, passi quattordici e passitelli ventidue, dell’annua rendita di L. 1814, 38.
Altro territorio posto nel sito detto S. Salvadore di passi venti, dell’annua rendita di Lire 35,20.
3. I nostri Ministri dell’interno e delle finanze e l’Intendente generale della nostra real casa sono incaricati della esecuzione del presente decreto.
Gioacchino Napoleone
da parte del Re
Il Ministro Segretario di Stato,
Pignatelli

Ultimo aggiornamento Lunedì 19 Agosto 2013 20:19