Cambiare la normativa sulle concessioni balneari |
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NapoliNews - Tempo Libero | |||
Scritto da Achille Della Ragione | |||
Martedì 21 Luglio 2009 17:47 | |||
La camorra delle spiagge. Per fortuna è intervenuta l’Unione europea con una reprimenda ed una richiesta di maggiore liberalizzazione del settore, con la messa all’asta di decine di migliaia di licenze da tempo scadute, eventualità che apporterebbe un fiume di danaro nelle magre casse dello Stato. Se solo si volesse rispettare la legge, l’evento, in un’Italia dominata dalle caste più dell’India, costituirebbe un vero e proprio maremoto in grado di spazzare antichi ed ingiustificati privilegi a danno di una concorrenza impotente, ma soprattutto dell’erario, che incassa miserevoli rendite a fronte di un patrimonio incommensurabile. Al cartellino rosso dell’Europa(invito ad adeguarsi alla direttiva 4908/2008) negli ultimi tempi si sono aggiunte decisioni coraggiose di alcuni Tar, che hanno annullato numerose licenze concesse dalle capitanerie di porto, perché “era necessario indire previamente una gara” o della Corte dei Conti, che ha condannato alcuni amministratori che avevano prolungato sine die alcune concessioni rilasciate decine di anni or sono. Le associazioni dei gestori sono sul piede di guerra ed hanno chiesto un congelamento delle licenze fino al 2020, sperando che nel frattempo della questione non si interessi più nessuno e “tutto cambi purché nulla cambi”. Achille e Gian Filippo della Ragione
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Ultimo aggiornamento Martedì 21 Luglio 2009 19:40 |