Verso l’Eden |
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NapoliNews - Tempo Libero | |||
Scritto da Achille Della Ragione | |||
Sabato 14 Marzo 2009 16:41 | |||
Un moderno Ulisse alla ricerca di una nuova patria Il film comincia in un’atmosfera cupa intrisa di violenza, con giganteschi barconi colmi di uomini, donne e bambini, che hanno pagato una cifra spropositata a novelli negrieri per essere traghettati dall’inferno delle loro terre native verso un improbabile Eden, sempre più bellicoso verso chi viene da lontano. Si stracciano i documenti per troncare ogni rapporto con il passato e si è costretti a raggiungere a nuoto la riva sotto i colpi delle motovedette della guardia costiera. Elias naufraga in un campo di nudisti e da allora il clima della pellicola diventa leggero, con corpi mozzafiato di fanciulle nude tra le onde ed una serie di difficoltà crescenti superate dal nostro eroe per il suo bell’aspetto e per la fortuita circostanza di incontrare sul suo cammino signore d’annata vogliose e pederasti gentili quanto bavosi. Nel grande albergo dove occasionalmente approdano quei pochi poveracci che riescono a superare indenni la furia del mare, si organizzano poco credibili battute di caccia alla ricerca degli intrusi, con la collaborazione dei clienti armati di torce elettriche e pettorine, una patetica e premonitrice caricatura delle ronde nostrane. La meta da raggiungere è Parigi, un luogo simbolico patria dell’Illuminismo, oggi abitata da scorbutici ed imbolsiti abitanti, riottosi verso gli estranei e timorosi di ogni novità, inconsciamente consapevoli che la storia è una staffetta nella quale la fiaccola del progresso è destinata inesorabilmente a passare dai popoli infiacchiti e decadenti a quelli giovani e baldanzosi, che possiedono rabbia ed energia per portare il mondo verso nuovi traguardi.
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Ultimo aggiornamento Sabato 14 Marzo 2009 17:03 |