Modena: L’Abetone dalla Toscana all'Emilia?, Leoni: La Regione ER conferma il suo ‘no grazie’ “Il sindaco dell’Abetone aveva espresso la volontà di far passare il proprio Comune dalla provincia di Pistoia alla confinante provincia di Modena e quindi dalla Regione Toscana alla Regione Emilia Romagna. Alla luce di questa richiesta avevo domandato o al Presidente della Regione Errani cosa ne pensasse e se avesse l’intenzione di valutarne la possibilità. La risposta arrivata dalla Regione Emilia Romagna alla mia interrogazione è fredda come la prima neve che è già caduta nell'Appennino modenese.
Per la Regione Emilia Romagna i costi non rendono opportune modifiche territoriali ma solo disponibilità a potenziare azioni di collaborazioni. Così, dopo La Provincia di Modena anche la Regione Emilia Romagna, ribadisce un “no grazie” che non lascia molto spazio anche solo ai desideri. Molto opinabile invece la mancata volontà ad un confronto con il Comune dell’Abetone, Provincia di Pistoia, Regione Toscana e Provincia di Modena e gli enti locali limitrofi che invece sarebbe stato utile per comprendere le legittime aspirazioni della popolazione del comune pistoiese con le esigenze delle altre istituzioni. Per farlo è sempre meglio un dibattito pubblico alla luce del sole senza posizioni preconcette”. Lo afferma il Consigliere Andrea Leoni commentando la risposta all'interrogazione che aveva presentato alla Regione Emilia Romagna per chiedere quale posizione avesse nei confronti della richiesta del Comune dell’Abetone di passare dalla Provincia di Pistoia a quella di Modena e quindi dalla Toscana all'Emilia Romagna. Comunicato stampa 22 novembre 2013
Al Presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna SEDE
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Il sottoscritto Andrea Leoni, Consigliere regionale,
premesso che il Comune dell’Abetone (Pistoia) ha intenzione, tramite un referendum, di passare dalla provincia di Pistoia alla confinante provincia di Modena, e quindi dalla Regione Toscana alla Regione Emilia Romagna; considerato che - al di là dell’esito del referendum si pone un problema di carattere generale, per quanto attiene alle varie volontà manifestate, di emigrazione di comuni e provincie da regione a regione, in quanto anche in tema di fusioni, fra comuni, si determinano modifiche all’assetto istituzionale dei vari territori; - la Provincia di Modena, tramite il suo Presidente, e la Regione Emilia Romagna, con la Vicepresidente hanno già risposto di fatto: “no grazie”; parlando in modo molto soft di comprensorio che ovviamente è altra cosa rispetto al cambio di provincie e di regione del comune pistoiese; atteso che - da un lato va rispettata la volontà dei cittadini, che tramite lo strumento del referendum, decidono di scegliere in piena libertà e autonomia di passare da una provincia ad un’altra e da una regione all’altra; - la provincia e la regione ricevente non può non valutare le problematiche che tale cambio può comportare e che quindi è necessario decidere a quale scelta dare priorità, se ai cittadini del comune dell’Abetone o a logiche economico- finanziarie che, come in questo caso, graverebbero sulla Regione Emilia Romagna;
INTERROGA la Giunta regionale per sapere: 1) quale sia il giudizio della Regione Emilia Romagna rispetto alla proposta proveniente dal Comune dell’Abetone; 2) come contemperare le legittime scelte e aspirazioni della popolazione del comune pistoiese con la necessità di contenimento dei costi che tale scelta comporterebbe; 3) se non si ritenga che parlare di “comprensorio”, peraltro già esistente, sia una forma di mascheramento per sfuggire al problema evitando di affrontare il volere dei cittadini se il referendum, proposto dal Sindaco del Comune dell’Abetone, dovesse dare un risultato a favore del cambio della provincia; 4) se non si ritenga opportuno attivare un confronto con il Comune dell’Abetone, Provincia di Pistoia, Regione Toscana e Provincia di Modena evitando di “stare alla finestra” e vedere cosa succede ma divenendo parte e soggetto attivo nell’ascoltare le ragioni di questa probabile scelta e trovare un accordo prima di arrivare a dover magari respingere e sconfessare il risultato del referendum. Andrea Leoni
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