Modena: Società pubbliche, Leoni: "Aumento costi e maxi stipendi sono schiaffo alla crisi e alle famiglie. Perché la sinistra bocciò il mio Ordine del Giorno per ridurre del 10% gli stipendi d'oro?" Stampa
Valutazione attuale: / 1
ScarsoOttimo 
ModenaNews - Cronaca
Scritto da Il Consigliere regionale Dott. Andrea Leoni   
Martedì 15 Ottobre 2013 18:59

Modena: Società pubbliche, Leoni: "Aumento costi e maxi stipendi sono schiaffo alla crisi e alle famiglie. Perché la sinistra bocciò il mio Ordine del Giorno per ridurre del 10% gli stipendi d'oro?"

"Il fatto che Hera elargisca uno stipendio annuo di 489 mila euro al proprio amministratore delegato e che soprattutto sia la seconda multiutility in Italia nella classifica dei compensi percepiti dai manager, conferma che nulla si è fatto per tagliare gli stipendi d'oro, per tagliare le spese e soprattutto per evitare manovre a danno delle famiglie. Ci troviamo di fronte ad un mare-magnum di aziende pubbliche o partecipate prevalentemente dal pubblico dove spese e costi di gestione si moltiplicano anziché ridursi. Perché, per fare quadrare i conti del bilancio dello Stato, si prospettano tagli ai servizi ai cittadini ed un carico fiscale senza precedenti, e non si tagliano invece le migliaia di società ed enti pubblici che ancora pesano come macigni improduttivi? Legittimare il continuo aumento dei costi di gestione e dei compensi nelle società pubbliche, equivale ad uno schiaffo nei confronti delle famiglie e delle imprese soffocate e sacrificate dalla crisi ma e che ogni mese pagano bollette salate di gas, energia elettrica e acqua.
C’è da chiedersi perché la sinistra ha bocciato il mio Ordine del Giorno in Comune a Modena per ridurre del 10% gli stipendi dei manager pubblici, presentato a più riprese nel 2009, quando la crisi era agli inizi e quando il compenso dell'AD di Hera era di 350.000 euro, ovvero 139.000 euro in meno rispetto all'attuale? Pur consapevole che non sarebbe stata l’unica soluzione, l'approvazione avrebbe comunque rappresentato un risparmio economico ed un segnale importante da parte delle istituzioni e della politica.
Invece, sono passati quasi 5 anni e i report confermano che, sia a livello nazionale che locale, i provvedimenti che avrebbero dovuto tagliare gli enti e le società pubbliche inutili, per un risparmio di miliardi di euro sufficienti per finanziare sia l'abolizione dell'imu, la riduzione del cuneo fiscale e sia il mantenimento del rapporto al 3% tra debito e pil, sono tutti, o quasi, rimasti al palo. L'unica cosa che invece si è mossa è la leva sulle tasse, le imposte e le tariffe per i servizi Hera, a carico di famiglie ed imprese, aumentate con percentuali a due cifre.
E' ovvio che serve una svolta sul piano amministrativo e politico. L’occasione per i cittadini ci sarà: è in occasione dei prossimi appuntamenti elettorali scegliendo tra chi vuole cambiare e chi vuole mantenere le cose così"
Lo afferma il Consigliere regionale Andrea Leoni alla luce dei dati pubblicati dal Sole24Ore.
Comunicato stampa